CARICO PASSANTE DI 50 OHM (per il laboratorio)

Tratto da: RADIO KIT ELETTRONICA     n°  2 / 2009  –  pag. 34

Spesso gli OM autocostruttori che trafficano in misure elettriche si trovano ad aver bisogno di piccoli aggeggi di ausilio per le proprie sperimentazioni e che non reperiscono facilmente sul mercato, vuoi per la difficile disponibilità di accessori, vuoi per il costo talvolta spropositato degli stessi, o addirittura perché nessuno ha mai pensato di realizzarli, industria o privato che sia: in questi casi ci sovviene appunto l’autocostruzione a risolvere i nostri problemi.
In questo mio scritto propongo quindi la realizzazione di un CARICO PASSANTE a 50 OHM  da circa 4 W (vedi schema).
Tale dispositivo non è affatto originale ma è molto descritto sulle riviste come Carico Fittizio di uso provvisorio per la facilità con cui si può costruire al momento del bisogno.
Tali dispositivi esistono, quali accessori opzionali e di solito di piccole dimensioni, che non possono essere caricati oltre 1 W, in accoppiamento a sonde di vario genere che le case costruttrici di strumentazione professionale di laboratorio mettono a disposizione della utenza, ma una volta che sono andati fuori uso (per i più svariati motivi) ne diventa difficile la stessa reperibilità.
La costruzione del dispositivo è molto semplice ed è a portata di chiunque.

 

Sembra strano, ma la cosa più difficile è il reperimento del poco e povero materiale che occorre:

Scatolino in lamierino stagnato con coperchio (50 x 55 x 25 circa)
n° 2 resistenze ad impasto da 100 OHM – 2W
n° 2 connettori BNC (femmina) da pannello
Filo di Rame e Stagno

Lo scatolino, se non lo si trova dal proprio fornitore, potrebbe essere richiesto alla Heltron (Nuova Elettronica li usava in un kit di un filtro passa alto  per  TV – eliminazione interferenze CB in UHF – già predisposto con i fori laterali per connettori BNC).
Le resistenze ad impasto (antiinduttive) bisogna cercarle sul Web, ma, per chi non ha pretese di poterle utilizzare fino ai 500 Mhz ed oltre, potrebbero andare bene anche quelle tradizionali a carbone.
Comunque io consiglio di darsi da fare per reperire quelle ad impasto perché ne vale veramente la pena per la costruzione di un dispositivo realmente professionale, e che sarà strausato per la comodità di flessibilità nelle più svariate occasioni di misure elettriche.

Per la costruzione ed il montaggio, le foto allegate illustrano la disposizione della modesta componentistica, che va montata rigorosamente nello stesso modo.

Come prima cosa vanno montati i due BNC sulle fiancate.
Poi si salda un filo di rame di interconnessione fra i reofori centrali dei due connettori, si da unirli fra loro.
Ciascuno dei reofori delle due resistenze vengono rispettivamente saldati, in immediata prossimità dei reofori BNC, sul filo di rame di interconnessione.
L’altro capo dei reofori delle due resistenze vanno rispettivamente saldati a massa, sul fondo dello scatolino di lamierino stagnato.
Il coperchio chiude poi lo scatolino con le proprie fiancatine elastiche.

L’attrezzo è così pronto per l’uso:
Può essere utilizzato come semplice carico fittizio dei palmari VHF – UHF, ovvero come semplice carico fittizio per apparati CB.
Per tali funzioni non deve essere superato il limite di 5 W.
Può essere utilizzato, ancora, come carico fittizio passante per misura su oscilloscopio o Voltmetro elettronico a RF:
E’ questo di norma l’uso specifico.

Mi preme rilevare che se il tutto è ben assemblato, l’ SWR è di 1 / 1,1 fino ad oltre 500 Mhz.
Se tale valore non lo si ottiene, sempre restando fermo l’utilizzo di resistenze ad impasto, si deve provare a spostare leggermente la disposizione delle resistenze su filo di interconnessione dei BNC.

A disposizione per ulteriori chiarimenti

SCARICA L’ARTICOLO COMPLETO DI SCHEMI E FOTO