Rivelatore a Prodotto per HALLICRAFTERS SX101 Mk III
Gli OM della mia generazione conoscono molto bene il marchio HALLICRAFTERS. Quasi tutti i marchi delle Fabbriche di apparati Radiantistici, americani e non, erano, all’epoca, …
Gli OM della mia generazione conoscono molto bene il marchio HALLICRAFTERS. Quasi tutti i marchi delle Fabbriche di apparati Radiantistici, americani e non, erano, all’epoca, …
( Pubblicato anche su RADIO KIT ELETTRONICA n° 5 – Maggio 2017 – pag. 36 ) Questo strumento di misura da laboratorio che descrivo è …
(tratto da RADIO KIT ELETTRONICA n° 9 – Settembre 2018 (pag. 10)) Da diverso tempo osservavo con attenzione le varie proposte, sul WEB ed in …
RIVELATORE A PRODOTTO: STABILIZZAZIONE DELLA DERIVA
PREMESSA
Dopo avere descritto, in una precedente recensione, come implementare il Ricevitore Geloso G4-220 di un rivelatore a prodotto per la SSB-CW utilizzando l’altra metà, non utilizzata, della ECC81 (12AT7) del BFO, ritengo altresì doveroso provvedere alla stabilizzazione della deriva termica dell’apparecchio in questione, deriva che rende oltremodo penoso l’ascolto delle fette di bande riservate all’uso radiantistico.
Dopo avere accuratamente praticato dei rilievi tecnici personali sono giunto alla seguente conclusione:
1) La deriva termica dell’oscillatore del gruppo di Alta Frequenza è trascurabile, e che la stabilizzazione dello stesso avviene dopo pochi minuti dalla accensione:
Prove effettuate sulla gamma 4 del gruppo di Alta Frequenza (40 metri).
2) La deriva termica del BFO è, invece, oltremodo devastante, costringendo ad inseguire continuamente con la sintonia la stazione di ascolto interessata.
La mia conclusione è che tale deriva del BFO è imputabile esclusivamente al DIODO Varicap BA102 utilizzato dalla casa madre.
Tale Diodo Varicap, di antica generazione era, all’epoca della costruzione del G4-220, fra i pochi disponibili sul mercato.
Allora, già memore della mia esperienza avuta, a suo tempo, per la stabilizzazione del VFO del Transceiver SHACK-TWO della ERE, RTX per le VHF, nel quale sostituii i due BA121 con i relativamente più moderni BB205, ho ritenuto opportuno fare la stessa cosa con il BFO del G4-220, sostituendo il BA102 originale (Fig.1- Fig.2) con il BB205 (case CB14).
Il voltmetro elettronico a FET per misure di RF, descritto dal sottoscritto in precedenza, presenta n° 3 scale di portate per misure di tensione di …
(con la collaborazione dell’Avv. Domenico Caradonna IK8ESU della Sezione ARI di Caserta)
STORIA e DATI (brevi cenni)
Il ricevitore GELOSO G4/220 (Fig.1 e schemi elettrici), ricevitore a copertura continua (0,55 Mc – 30 Mc. ripartiti in 6 gamme) particolarmente indicato per gli SWL, è un apparecchio ricevente, provvisto di 9 Tubi Termoionici, a singola conversione con valore di Frequenza Intermedia di 1900 Kc., e con sensibilità migliore di 2 μV per 50 mV di potenza.
Il ricevitore è immune da frequenze immagini su tutto lo spettro di ricezione grazie all’alto valore di Frequenza Intermedia prescelto (anche se questa soluzione porta un modesto allargamento della banda passante di Frequenza Intermedia).
Anche altri difetti quali la intermodulazione o la modulazione crociata sono pressoché inesistenti.
Il G4 / 220 è stato presentato sul Bollettino Tecnico Geloso n° 107 dell’estate 1968.
La quotazione economica, allo stato attuale e in virtù della non facile reperibilità, è abbastanza alta per un ricevitore valvolare; ma trattandosi di un progetto della Nota Casa, oggetto di desiderio di molti collezionisti, peraltro ben progettato e ben costruito, caratteristiche queste che da sole ne giustificano il costo, è da considerarsi un prodotto ancora valido.
Per dovere di cronaca, ricordo altresì che alcuni dettagli di modifica all’apparecchio, apportati dalla casa GELOSO successivamente alla pubblicazione sul Bollettino Tecnico Geloso n° 107, non sono contemplati nello schema elettrico originale.
Sono comunque allegati a tale mia esposizione gli schemi elettrici del G4/220 sia della 1° versione sia della 2° versione.
Questo mio piccolo e modesto lavoro, che mi accingo a descrivere, ha lo scopo di fornire agli OM autocostruttori uno strumento di misura per il proprio laboratorio, di modeste dimensioni, molto pratico, e di utilissimo ausilio per la messa a punto di generatori di alta frequenza e di successivi stadi di prima amplificazione ove il segnale a RF non sia ancora bene evidenziabile da un oscilloscopio.
CIRCUITO ELETTRICO
Lo schema elettrico allegato mostra un semplice voltmetro Elettronico con F.E.T., (Fig.1) provvisto di probe ad alta impedenza per misure di alta frequenza.
Le portate sono appena tre:
100 Volt fondo scala
10 Volt fondo scala
1 Volt fondo scala
Tali portate sono abbondantemente sufficienti per l’uso cui sono destinate.
La tabella allegata delle conversioni WATT-VOLT permette di poter confrontare e misurare i volt a radiofrequenza degli stadi da esaminare e da allineare.
Inoltre tale tabella sarà molto utile in sede di taratura del probe.
Alcuni giorni or sono, scorrendo le pagine di alcuni manuali di radioricevitori e radiotrasmettitori in mio possesso, mi sono imbattuto nello schema elettrico di un modulo di calibrazione della scala analogica del Ricetrasmettitore ATLAS, modello 210, della omonima antica e nota casa costruttrice.
Per chi non conosce il marchio della ditta costruttrice mi preme portare alla memoria di quanti prestano attenzione ai miei lavori che essa era stata fondata da Radioamatori.
Tale Apparato ebbe un buon successo negli anni ’70 perché era di dimensioni contenute, interamente allo stato solido, leggero, adatto all’uso portatile in auto, abbastanza robusto, e costruito con ottimi materiali (i semiconduttori erano quasi tutti di marchio RCA).
Tale apparecchio veniva inserito, e viceversa estraibile, in una consolle completa di alimentatore ed altoparlante (Fig.1).
Ma, tornando al tema dell’articolo, questo mio lavoro desidera evidenziare la utilità di un calibratore esterno di 100Kc. per scala analogica RTX.
Un calibratore esterno è otremodo utile agli autocostruttori per un riallineamento fine, in alta e media frequenza, di apparati revisionati utilizzandolo come trasmettitore di esigua potenza, collegando al bocchettone di uscita dello stesso uno spezzone di filo di rame di opportuna lunghezza o una antennina estraibile opportunamente adattata, e ponendolo nelle immediate vicinanze degli stessi,
Infatti tale operazione può essere effettuata tenendo d’occhio l’s-meter quale rivelatore di intensità di segnale.
Il mio recentissimo lavoro, che mi accingo a descrivere in questo articolo afferente il G4/209 antico e pregiato Radioricevitore Radiantistico GELOSO, da molti definito forse il miglior ricevitore realizzato dalla nota Casa e sicuramente quello che ha riscosso il maggior successo di vendite, per l’argomento trattato (product detector) è destinato a tutti radioamatori in quanto tali, ma, ciò nonostante credo che esso, pur destando comunque l’interesse di molti, vedrà la gran parte delle “nuove leve” saltare a piè pari le pagine, interessati eventualmente più alla pubblicità di nuove apparecchiature.
Pertanto, ancor prima di passare all’argomento da trattare, ritengo opportuno esprimere un parere, assolutamente personale, condivisibile o meno, su come vedo io (e non solo io) la situazione attuale del radiantismo in Italia e quale possa essere il suo futuro.
Questo mio lavoro, dedicato agli OM autocostruttori, permette di accendere e spegnere il ROUTER con telecomando a distanza.
Infatti, molto spesso il ROUTER, ubicato in una stanza con annesso PC, Scanner, Stampante ecc., ed un altro PC ubicato nella propria stazione Radiantistica, costringe l’utente a tenerlo sempre sotto tensione per i collegamenti in rete nell’una o nell’altra postazione.
Il secondo PC in tal caso, ovviamente, viene connesso WIFI.
E’ evidente che in questi periodi è, fra altre necessità, conveniente ridurre i consumi elettrici e parimenti i costi di esercizio.
Il dispositivo in oggetto è molto semplice da costruire ed è di economica gestione.
Con alcuni relè, un trasformatorino, un contenitore di idonea capacità, e pochi altri compnenti è possibile costruire un dispositivo di economica gestione.
Il pezzo più importante che si dovrà acquistare è un Kit di Telecomando Apricancello simile o equivalente a quello illustrato nella foto di Fig.1.