Archivio per: L’ANGOLO DI I8SKG

L'ANGOLO DI I8SKG 11 Dic 2014
GELOSO: LUNGA VITA AL GELOSO G4/209

Il mio recentissimo lavoro, che mi accingo a descrivere in questo articolo afferente il G4/209 antico e pregiato Radioricevitore Radiantistico GELOSO, da molti definito forse il miglior ricevitore realizzato dalla nota Casa e sicuramente quello che ha riscosso il maggior successo di vendite, per l’argomento trattato (product detector) è destinato a tutti radioamatori in quanto tali, ma, ciò nonostante credo che esso, pur destando comunque l’interesse di molti, vedrà la gran parte delle “nuove leve” saltare a piè pari le pagine, interessati eventualmente più alla pubblicità di nuove apparecchiature.
Pertanto, ancor prima di passare all’argomento da trattare, ritengo opportuno esprimere un parere, assolutamente personale, condivisibile o meno, su come vedo io (e non solo io) la situazione attuale del radiantismo in Italia e quale possa essere il suo futuro.

 

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L'ANGOLO DI I8SKG 2 Dic 2014
COMANDO REMOTO per ROUTER

Questo mio lavoro, dedicato agli OM autocostruttori, permette di accendere e spegnere il ROUTER con telecomando a distanza.
Infatti, molto spesso il ROUTER, ubicato in una stanza con annesso PC, Scanner, Stampante ecc., ed un altro PC ubicato nella propria stazione Radiantistica, costringe l’utente a tenerlo sempre sotto tensione per i collegamenti in rete nell’una o nell’altra postazione.
Il secondo PC in tal caso, ovviamente, viene connesso WIFI.
E’ evidente che in questi periodi è, fra altre necessità, conveniente ridurre i consumi elettrici e parimenti i costi di esercizio.
Il dispositivo in oggetto è molto semplice da costruire ed è di economica gestione.
Con alcuni relè, un trasformatorino, un contenitore di idonea capacità, e pochi altri compnenti è possibile costruire un dispositivo di economica gestione.
Il pezzo più importante che si dovrà acquistare è un Kit di Telecomando Apricancello simile o equivalente a quello illustrato nella foto di Fig.1.

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L'ANGOLO DI I8SKG 7 Set 2014
VOX PER RICEVITORE ESTERNO

Questo lavoro, che mi accingo a descrivere per gli OM autocostruttori, permette di accoppiare un RTX ad un ricevitore esterno, nel caso, tale RTX, non sia dotato, sul suo pannello posteriore, di un connettore apposito che preveda una commutazione per tale uso.
Infatti fa oltremodo comodo poter disporre di un ricevitore separato per molteplici usi operativi della stazione radiantistica.
Lo schedino di commutazione vox viene inserito nel box altoparlante insieme al suo circuito alimentatore.
Osservando le foto è possibile comprendere il procedimento costruttivo di tale accessorio.
Ognuno potrà, a proprio piacimento, montare i circuiti come meglio ritiene opportuno, non essendo assolutamente critiche le indicazioni di montaggio suggerite dal sottoscritto.
Sul frontale del box, in posizione comoda, vanno motati sia l’interruttore di rete, sia l’interruttore di inserimento della capacità di ritardo per le trasmissioni in banda laterale, sia il led spia.

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L'ANGOLO DI I8SKG 30 Lug 2014
TAVOLE DI UTILITA’

Ciao a tutti, vi invito a visitare la sezione “L’angolo di… I8SKG”, dove troverete una raccolta di Tavole di Utilità, di indispensabile consultazione per tutti …

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L'ANGOLO DI I8SKG 11 Lug 2013
BRAUN T1000: FILTRO DI ANTENNA

PREMESSA

Questo lavoro, che mi accingo a descrivere per i lettori di RK Elettronica e i Soci della Sezione ARI di Nocera Inferiore, sembrerà quasi superfluo per un apparato di tal genere e di tal livello qualitativo.
Ma, c’è sempre un ma su tutto, anche su un apparecchio che è stato una ICONA nella storia degli apparecchi Radio Portatili con copertura continua delle gamme dai 150 Kc. ai 30 Mc.

Un attento ascoltatore delle onde corte, allorquando esplora le gamme, si accorgerà che tale apparecchio, nel traffico attuale, presenta qualche problema a causa dei ripetitori in FM 88-108 che devastano, con le notevoli potenze impiegate, le gamme delle onde corte degli apparecchi costruiti negli anni ’60, tranne quelle di qualche rara eccezione.

Il Braun T1000 presenta dei problemi di intermodulazione, e in particolare modo per chi risiede in città, sulle ultime 3 gamme, e cioè  sulle frequenze dai 12 Mc. ai 30 Mc. ove le broadcast in FM entrano, con segnale spurio, senza pudore, a disturbarne l’ascolto.
Negli anni ’60 questi inconvenienti non esistevano in quanto le frequenze FM 88 – 108, in Italia, erano riservate ai soli tre programmi RAI, che, peraltro, avevano emissioni di relativa bassa potenza di emissione, e a livello sperimentale, fino all’inizio degli anni ‘70.
Inoltre il ricevitore presenta frequenza immagine sui 16 Mc. dai 17.500 – 18 Mc.
L’apparecchio sarebbe stato perfetto se avesse avuto uno stadio in più come amplificatore accordato in alta frequenza:
In tale caso sia le stazioni in FM che la frequenza immagine avrebbero avuto una vita molto difficile nei confronti del BRAUN T1000.
La sensibiltà, in onde corte, dell’apparecchio è ottima, con buona selettività, e buon comportamento del C.A.V. (Controllo Automatico di Guadagno).
Leggermente sordino, a mio parere,  sulle onde lunghe e sulle onde medie.

 

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L'ANGOLO DI I8SKG 20 Mag 2013
PROVAMOSFET / PROVAFET (CANALE N)

Uno strumento di misura per il nostro laboratorio veramente indispensabile, dopo il provatransistor, è il provaMosFET.
Il Provatransistor lo si trova dappetutto, sulle riviste tecniche, in Kit e persino su alcuni multimetri digitali, ma di un circuito prova MosFET, funzionante a radiofrequenza, non sono riuscito a trovarne traccia sia in letteratura sia sul WEB, per cui ritengo il mio progetto assolutamente originale .

CIRCUITO ELETTRICO
Tale progetto è scaturito dalla necessità di testare un MosFET, che sospettavo essere difettoso, montato su un ricetrasmettitore per HF.
A questo punto ho dovuto studiare un dispositivo che mi permettesse di valutarne la efficienza di un buon funzionamento.
Dalle prove e studi effettuati, la configurazione a circuito di amplificazione di radiofrequenza a 455 Kc., è risultato il miglior compromesso tra semplicità costruttiva ed efficienza di funzionamento, testando il guadagno con il controllo variabile sulla polarizzazione del Gate 2.
Per assolvere a tale funzione ho dovuto prima realizzare un modulo con generatore di radofrequenza a 455 Kc., a transistore, da anteporre all’ingresso del Gate 1 del MosFET in prova, e poi un modulo di amplificazione a radiofrequenza di 455 Kc. per verificarne il funzionamento.
Tale generatore, pertanto, non è altro che un transistore, adeguatamente polarizzato in base, in circuto HARTLEY su induttanza di Media Frequenza a 455 Kc.
Dal link di uscita di tale induttanza viene prelevato il segnale ed inviato sul Gate 1 del MosFET in prova utilizzato, appunto, come amplificatore di radiofrequenza.
Il Drain del MosFET in prova ha il cicuito di uscita accordato sullo stesso valore della induttanza del circuito oscillatore, e, dal link di uscita di quest’ultimo, il segnale amplificato, raddrizzato e duplicato, viene inviato ad un galvanometro per una visualizzazione sulla sua scala analogica.
Il controllo di guadagno regolabile inserito, con un potenziometro di adeguato valore verso massa, sul Gate 2 permette di valutarne la efficienza.
In altri termini, il componente sotto prova viene utilizzato esattamente per la configurazione cui è stato progettato e strutturato.
Lo schema elettrico del provaMosFET allegato, ritengo, sia esaustivo per la comprensione del funzionamento dello strumento.

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L'ANGOLO DI I8SKG 24 Set 2012
RIVELATORE DI SEGNALE (SIGNAL TRACER)

Tratto da: RADIO  KIT  ELETTRONICA  n° 3 – Marzo  2012 (pag. 24)

Il RIVELATORE di SEGNALE, altrimenti detto in lingua inglese “SIGNAL TRACER”, è un altro indispensabile attrezzo del nostro laboratorio, e, spesso, complementare dell’INIETTORE di SEGNALE già descritto in un precedente numero di RadioKit.

Per rilevare un guasto in un ricevitore muto, oltre ad effettuare la solita e indispensabile accurata visione oculare della componentistica presente, si inizierà ad applicare il puntale del nostro attrezzo sugli ingressi dei vari stadi a partire dal preamplificatore di antenna, a continuare con il mixer, con gli stadi di frequenza intermedia, alla rivelazione, aiutandosi o con un generico generatore di segnale come l’iniettore di segnale, o con un generatore di segnale vero e proprio, modulato, applicati all’ingresso del ricevitore.

Infatti il diodo al germanio, presente nell’ingresso circuitale dell’attrezzo, rivelerà il segnale modulato del generatore di RF applicato all’ingresso del ricevitore in esame, e, amplificandolo, permetterà di evidenziare lo stadio non funzionante con la assenza della nota.

Ovviamente l’attrezzo è indicato sia per i ricevitori a tubi elettronici sia per i ricevitori a stato solido.

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L'ANGOLO DI I8SKG 6 Mar 2012
INIETTORE DI SEGNALE

Tratto da: RADIO  KIT  ELETTRONICA  n° 2 – Febbraio  2012 (pag. 21)

Eccomi di nuovo su RK per la presentazione di uno strumento “storico” particolarmente utile, anche ai nostri giorni, per il proprio laboratorio di OM.
Sul WEB ed in letteratura esistono molti schemi, con transistori e circuiti integrati, e presentazioni, sia teoriche sia pratiche, da parte di numerosi autori sull’accessorio che mi accingo a descrivere per gli autocostruttori.
Ovviamente a tale riguardo, come suol dirsi, nulla di nuovo sotto il sole.
Tale strumento per la ricerca dei guasti, denominato “Iniettore di Segnale” (Fig.1 – Fig.2), è tanto semplice, nel concetto e nella costruzione, quanto prezioso per la ricerca veloce dei guasti nelle apparecchiature di ricezione di alta frequenza o nelle apparecchiature di amplificazione di bassa frequenza.
Infatti, applicando il segnale sugli ingressi dei vari stadi, in successione a ritroso (e la spiegazione è per chi inizia in elettronica), si potranno individuare gli stadi funzionanati finchè si ascolta la nota.
La mancanza dell’ascolto della nota evidenzia, pertanto, lo stadio guasto.

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L'ANGOLO DI I8SKG 11 Gen 2012
DRAKE R4C: LIMITATORE DI DISTURBI IMPULSIVI (Noise Limiter)

Quanti OM affezionati alla famosa linea per ovvi e logici motivi, non disponendo del noise – blanker (offerto all’epoca come circuito opzionale), abitando in zone ove il traffico stradale è molto intenso, ne sentono la necessità !
Allora mi misi a pensare, molti anni or sono, come risolvere il problema, visto che anche io mi trovavo nelle stesse condizioni.
Il risultato fu ciò che segue:
Fotografie, schema elettrico, disposizione componenti e circuito stampato.
Tale realizzazione, vecchia quindi, ho dovuta rivederla su pressione di molti amici OM che me ne hanno richiesta con una recensione sul sito ARI di Nocera Inferiore (SA), ricostruendo il circuito stampato (all’epoca fu realizzato manualmente su vetronite ramata, penna ed inchiotro), schema elettrico e disposiaione dei componenti.
Il circuito, dopo averlo realizzato e montato sul ricevitore, ha bisogno solo della taratura del trimmer  di ingresso sul FET che va regolato per avere uguale risposta di volume audio e con l’inserimento del circuito e con la sua esclusione.
Un poco difficoltoso è il reperire i DIODI al GERMANIO che devono essere di ottima qualità, in quanto da essi dipende la efficienza del circuito silenziatore  (Eccellenti sono i vecchi OA70, 1N34, OA90  ecc., sostituibili con i più recenti AA117 Philips).

 

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L'ANGOLO DI I8SKG 1 Dic 2011
CARICABATTERIA SENZA TRASFORMATORE A CORRENTE COSTANTE PER PILE NI-CD/NI-MH/ELETTROLITA GEL (ver.1 e 2)

NOTA: Si consiglia di scaricare il file ZIP allegato a questo articolo perchè contiene entrambe le versioni. Per brevità pubblichiamo l’anteprima della Ver. 2

ATTENZIONE!!!! ESSENDO UN CARICABATTERIA SENZA TRASFORMATORE, AI CAPI DEI MORSETTI E’ PRESENTE UNA TENSIONE A VUOTO DI 220V!! COLLEGARE I CARICHI PRIMA DI ACCENDERE IL CIRCUITO, UTILIZZANDO MORSETTI ISOLATI!!!

Tratto da: RADIO  KIT  ELETTRONICA   n° 12 / 2005  (pag. 42)

Il circuito elettrico del caricabatteria in oggetto è simile al precedente, salve qualche piccolo dettaglio.
Infatti viene usato un contenitore più grande, in quanto, in tale circuitazione, per arrivare ad una carica massima di circa 1,2 A, vengono usati condensatori in poliestere da 4.7 microfarad, che sono di dimensioni più grandi, e che non entrerebbero nel contenitore precedente. Infatti, la prima versione, la definirei “tascabile”, e quindi da portare facilmente con sé. Questa seconda versione è stata ideata per caricare prevalentemente le Batterie con elettrolita in “gel”, e per intenderci, quelle in uso nei circuiti di antifurto, sirene, e sui Motocicli di ultima generazione.

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